Albania pianifica a breve la sua borsa dell’elettricità con l’Italia, Dr. Lorenc Gordani, 27 Giugno 2017
Il mercato all’ingrosso, sarà fatto a breve dal mercato organizzato ossia la borsa energetica ed il mercato libero ossia bilaterale. Nel lontano 1993 è stato registrato la prima compagnia di commercio tra le compagnie pubbliche, al epoca solo KESH, ed a lungo il volume principale è stato sul transito internazionale per di più via Montenegro-Albania-Grecia. Ma il settore di commercio ha presso una forte impennata in Albania solo dal 2003.
Attualmente l’energia è commercializzata da KESH, e da commercianti (trader) o fornitori per di più da importo. Per capire la rilevanza di importi, negli ultimi 17 anni l’Albania ha chiuso con un bilancio energetico positivo, solo nel 2010 e 2016. Il resto i produttori pur essendo capaci di vendere la loro energia al mercato, non lo praticano fino ora, avendo un prezzo garantito, e comunque anche volendo manca il mercato per fare ciò. Però, ultimamente, ci sono due grandi produttori i quali stano trasferendo la loro energia per di più fuori Albania.
Il mercato all’ingrosso costituisce il primo passo della apertura del mercato di ogni Paese. Albania si trova all’avvio di un attività di trading di elettricità molto promettente, che mira entro la fine del 2017 la liberalizzazione dell’oltre il 85% delle vendite all’ingrosso. Un altro passo e il segmento di bilanciamenti: attualmente in carico solo alla compagnia pubblica Kesh. Comunque, entro la fine di quest’anno si lancia la borsa nazionale ed a breve entro l’anno prossimo si passa a quello regionale (almeno con il Kosovo) seguito con un mercato di bilanciamenti regionale.
Il Paese è ben collegata con la regione e il resto dell’Europa (meglio di alcuni paesi di EU), dove dopo la messa a funzione della nuova interconnessione da 400 kV con la Grecia, il Montenegro e il Kosovo (questo commissionato da giugno 2016 ma non in funzione per questioni politici con Serbia, limitandosi solo con il 220 kV), si sta lavorando con la Macedonia (2017-2018), e per il seguito dopo quello tra Tivat e Italia si prevede quello (HVDC 500 MW) sottomarino da 500-1000 MW tra Valona con l’Italia (2018-2020).
Nei fatti, l’assegnazione della capacità di rette tramite asta c.d. ATC avvengono già a livello regionale (eccetto i problemi politici di Kosovo) attraverso il See Cao (Podgorica). Quindi, una borsa o si farà del tutto operativo entro questo anno, se non si passa direttamente a quello regionale tra Serbia, Montenegro, Albania incluso l’Italia.
Albania importa mediamente un terzo dell’energia (per il mese di luglio 2017, sono stato 18 mil/Euro) ed circa 1.5 TWh passa come transito. Tradizionalmente, paesi come la Serbia, il Montenegro, Svizzera e Slovenia appaiono come partner chiave nella importazione e l’esportazione di energia elettrica nel mercato internazionale con oltre l’80% delle importazioni e delle esportazioni nel corso degli anni 2011-2015.
Di particolare importanza è il ruolo del KESH il quale secondo il modello di mercato dovrà vendere la sua energia alla borsa per il 2018 per il 50-75% (il suo prezzo sarà FiP riconosciuto dall’ERE alla tariffa del cliente universale). Per di più la compagnia da inizio di questo anno ha iniziato a vendere per prezzi differenziati e sempre di più sta facendo ricorso alla ottimizzazione ossia comprare di note e vendere di giorno.
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